Da uve Cortese di Gavi e Timorasso nasce il passito del passato

Con la vendemmia 2018 nasce il passito del passato che richiama l'antica Libarna


Nato quasi per gioco da un gruppo di amici, questo progetto vedrà nascere il primo passito da uve Cortese di Gavi e Timorasso, non ha ancora un nome e neanche l'etichetta, ma le origini a cui si richiama affondano in un'epoca lontana, quella del massimo splendore dell'antica città di Libarna. Come ci tiene a precisare Francesco Bergaglio "questo progetto non si trasformerà in un'iniziativa commerciale ma ha la finalità di unire due territori attraverso il vino". L'idea è nata dall'intento di valorizzare con un prodotto storia, territorio ed enologia, così a fine vendemmia 2018 sono stati conferiti presso l'Azienda Vinicola Poggio di Vignole Borbera 150 chili di uva Cortese e 150 chili di uva Timorasso della Val Borbera e quindi piagiati con un vecchio torchio. Ora non resta che attendere il prossimo anno per assaggiarlo, nel frattempo si troverà il nome e sarà scelta un'etichetta rigorosamente d'autore. "Le poche bottoglie prodotte - come ha dichiarato Maurizio Montobbio - si spera diventino il biglietto da visita delle nostre Terre e uno stimolo ai produttori di vino del territorio perchè sperimentino qualche passito".

La passitura era una tecnica conoscita già dagli antichi romani che producevano l'Acinaticum, antenato del Recioto, vino rinomato oggi prodotto in Valpollicella. 

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