Il territorio intorno a Libarna presenta ancora oggi produzioni di eccellenze in ambito enologico, caseario, di lavorazione delle carni di maiale, cerealicolo e di leguminose come ad esempio il cece. Da qui l'idea di ricercarne, grazie anche agli studi archeologici, le origini e presentarli in chiave attuale negli eventi che si svolgono annualmente all'interno dell'Area archeologica.
La denominazione artistica del Gavi ha unito il Forte e l’Area archeologica di Libarna.
Nell’ambito del progetto “Gavi For Arts” promosso dal Consorzio Tutela del Gavi il 27, 28 e 29 maggio 2016, tra il Forte di Gavi e l’Area archeologica di Libarna, si sono tenute una serie di manifestazioni legate all’arte, alla storia, all’archeologia e al vino.
Sabato 28 maggio, in particolare, la giornata è stata dedicata a Libarna con un convegno sull’archeologia del vino e percorsi di visite guidate alla città romana sul tema dell’origine antica di alcuni cibi del territorio che si sono poi conclusi con la degustazione di una selezione di queste eccellenze. Il comune denominatore è stato il Gavi Docg, il grande bianco Piemontese, prodotto negli 11 comuni della denominazione inseriti in un contesto ambientale unico: le “Colline del Gavi”.
Territorio e cultura del cibo sono il binomio perfetto per raccontare la storia di un luogo, con i suoi colori, i suoi sapori che arrivano da un passato lontano ma ancora capace di coinvolgere ed emozionare i visitatori. Un viaggio quindi nel luogo più antico di questo territorio, alla scoperta delle tante storie di vita quotidiana, storie di cibo e storie di vino raccontate grazie all’archeologia.